Meta ha annunciato una svolta significativa per WhatsApp: per la prima volta dalla sua creazione, l’app inizierà a mostrare pubblicità. Non è ancora stata comunicata una data ufficiale per l’introduzione degli annunci, ma è certo che le inserzioni non compariranno nelle conversazioni private, bensì nella sezione “Aggiornamenti” — quella dedicata agli “stati” dei contatti e ai “canali” ufficiali.
Questa novità rappresenta un cambiamento importante, considerando che WhatsApp è sempre stata considerata un’app “senza pubblicità”, fondata su valori come semplicità e riservatezza. Quando nel 2009 Jan Koum e Brian Acton la lanciarono, lo fecero proprio per offrire un’alternativa più sobria e rispettosa della privacy rispetto alle altre piattaforme, lontana da logiche commerciali e pubblicitarie.
Meta ha comunque precisato che non verranno utilizzati contenuti privati (come messaggi, gruppi o chiamate) per la profilazione pubblicitaria. Gli annunci saranno personalizzati solo in base a dati generici come la lingua dell’app e la posizione geografica dell’utente.
Nuove funzioni anche per i Canali
Oltre alla pubblicità, Meta ha introdotto due nuove funzionalità legate alla sezione “Canali” di WhatsApp, l’area che permette a utenti, aziende e creator di condividere aggiornamenti unidirezionali con i propri follower.
La prima novità è l’introduzione degli abbonamenti a pagamento: i gestori dei canali potranno offrire contenuti esclusivi a pagamento, accessibili solo agli iscritti che scelgono di versare un canone mensile, in modo simile a quanto avviene su piattaforme come YouTube o Patreon. L’obiettivo è consentire a creatori di contenuti e organizzazioni di monetizzare direttamente attraverso WhatsApp.
La seconda riguarda i suggerimenti personalizzati: gli utenti inizieranno a ricevere raccomandazioni su nuovi canali da seguire, selezionati sulla base dei loro interessi e dei canali già seguiti, con meccanismi simili a quelli usati per le inserzioni.
L’ecosistema Meta si espande
Queste modifiche si inseriscono in una strategia più ampia da parte di Meta, che sta progressivamente integrando nuove tecnologie nei suoi servizi. Ad aprile, per esempio, l’azienda ha lanciato Meta AI, il suo assistente virtuale basato sul modello linguistico Llama 3.2, disponibile anche su WhatsApp, oltre che su Facebook, Instagram e Messenger.
Con l’introduzione di pubblicità e funzioni premium, WhatsApp si allontana ulteriormente dalla sua identità originaria per trasformarsi in uno spazio più ricco, ma anche più simile alle altre piattaforme del gruppo Meta. Una scelta che farà sicuramente discutere gli utenti affezionati all’approccio minimalista e “pubblicità-free” che ha reso celebre l’app di messaggistica.