Il Piano per lo Stagnone? Una "sanatoria" per chioschi e scuole di kite/1
Altro che tutela ambientale: l’incontro tenutosi mecoledì scorso al Santuario di Birgi sul Piano della Riserva dello Stagnone si è rivelato per quello che è – un’operazione di regolarizzazione delle attività commerciali nate negli ultimi anni nella laguna di Marsala. Altro che “partecipazione” e ascolto: la sensazione è che si è davanti a una vera e propria sanatoria, spinta ora anche dall’approssimarsi di una lunga campagna elettorale che porterà alle amministrative del 2026.
Il piano promosso dall’Amministrazione Grillo, infatti, punta a legittimare attività come le scuole di kitesurf e i chioschi, molti dei quali ormai non vengono più rimossi neanche durante i mesi invernali come invece previsto dalla legge.
L’incontro pubblico? Confuso e privo dei veri attori della Riserva
L’iniziativa organizzata dall'amministrazione Grillo è partita male sin dalla comunicazione iniziale: si è parlato impropriamente del "Piano della Riserva", quando in realtà il Comune ha competenza esclusivamente sulla pre-riserva. Nessun coinvolgimento da parte del Dipartimento Regionale, nessuna presenza del responsabile della Riserva, Giovanni Battista Culcasi, né del neo presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci.
Il risultato? Un confronto parziale, autoreferenziale, pieno di slide poco chiare e dichiarazioni ambigue, dove gli unici veri interlocutori sembrano essere stati i titolari di attività commerciali presenti allo Stagnone.
"Si vogliono salvare le attività esistenti senza tenere conto della valorizzazione naturalistica"
L’architetto Carlo Pollaci, progettista del nuovo piano, ha spiegato che si intende superare il vecchio piano regionale del 2000 per introdurne uno nuovo, “più aderente alla realtà attuale”. Ma quale realtà? Quella di una laguna sempre più antropizzata, in cui il numero di chioschi e scuole di kite è cresciuto e continua a crescere senza alcun controllo. Anche il vicesindaco Tumbarello ha detto che questo Piano viene fatto perché "il mondo va avanti ed è cambiato", ma la riflessione a questo punto è: una Riserva è tale, proprio perché non deve cambiare, deve solo essere protetta.
Anche l’agronoma Antonella Ingianni (Verdi) e i rappresentanti di Legambiente hanno parlato, riferendosi al Piano, di una sanatoria. Hanno ribadito che non si vogliono demonizzare queste attività, che ci sta che vengano tutelate, ma non può non essere considerato l'aspetto naturalistico, fondamentale in una Riserva che è sito comunitario. E su questo aspetto abbiamo sentito Antonella Ingianni, ecco il suo intervento a Buongiorno 24.
Il sindaco Massimo Grillo, nel suo intervento, ha parlato di “momento importante di ascolto” per risolvere “criticità decennali”. Ma è difficile non notare che questo piano arriva proprio mentre si apre la lunga stagione della campagna elettorale. E l’intento politico appare evidente: offrire rassicurazioni a chi oggi sfrutta economicamente lo Stagnone, garantendo continuità e “copertura” normativa per attività che finora si sono sviluppate senza un argine posto da un regolamento. La stessa “sintonia” con i rappresentanti delle attività presenti alla Laguna è stata evidente, con alcuni che hanno detto apertamente: “Per la prima volta abbiamo un’amministrazione che ci ascolta”.
Tutto ciò ignorando che lo Stagnone è SIC e ZPS
Ma nel mezzo di questa operazione di “ascolto” selettivo, nessuno ha ricordato l’essenziale: lo Stagnone è un’area protetta, SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona di Protezione Speciale). Due sigle che dovrebbero essere al centro di qualsiasi pianificazione, perché costituiscono l'essenza di quello che è lo Stagnone e invece nessuno - tranne i responsabili di Legambiente, il presidente Giuseppe Marino e Letizia Pipitone e Antonella Ingianni - ha nemmeno menzionato. Anzi: le attività continuano ad aumentare, i permessi si moltiplicano, e la tutela ambientale e delle biodiversità resta un dettaglio fastidioso. In un’area SIC/ZPS si possono fare attività sostenibili, come birdwatching, escursioni e osservazione naturalistica. Ma sono vietate – e dovrebbero essere fermate – tutte quelle attività che modificano, consumano e degradano il territorio. Esattamente ciò che oggi accade nello Stagnone di Marsala.
L’Amministrazione Grillo presenta questo piano come un gesto di razionalizzazione. Ma di fatto si tratta di una sanatoria pre-elettorale per anni di gestione selvaggia dello Stagnone. Le regole non sono state rispettate fino a questo momento. La tutela ambientale è stata ignorata e la Laguna continua a perdere la sua identità e ad essere oltraggiata.
Come di consueto, poi, all'incontro sulla Riserva dello Stagnone, si sono scaldati gli animi tra le parti e non sono mancati gli attacchi della titolare di un chiosco e di una scuola di kite nei confronti di Legambiente, accusandola di non essersi mai interessata allo Stagnone e di volerne la distruzione e nei confronti della stampa, che è stata definita di "dubbio spessore". Ecco il video:
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