Seconda parte del "j'accuse" di Ferdinando Croce (qui la prima). Il direttore generale dell'Asp di Trapani sospeso dopo lo scandalo dei referti istologici in ritardo. La Regione ha firmato per Croce un provvedimento di decadenza con sospensione per due mesi. Ma il manager non ci sta e ha prodotto un documento di 100 pagine, che è la sua difesa ma anche un'accusa nei confronti del sistema sanitario siciliano e trapanese e nei confronti dei vertici della Regione.
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Renato Schifani ha incontrato una sola volta Ferdinando Croce, il 4 marzo 2025, da allora i due non si sono più parlati. Quello che è accaduto ha portato ad un muro contro muro che difficilmente potrà sanarsi a breve termine.
Nelle controdeduzioni presentate a fine aprile Croce evidenzia come la revoca con sospensione sia un “procedimento amministrativo aļ¬etto da nullità”. Elencando anche le violazioni: pare che dagli atti istruttori finalizzati all’avvio del procedimento di decadenza, non si rinviene un solo atto che sia stato assegnato, istruito, confezionato o adottato da parte dell’Area interdipartimentale “Aļ¬ari giuridici”, cioè di chi è eļ¬ettivamente competente in materia. Il manager dice di non avere violato alcuna norma, ma la Regione sì: “da parte dell’Assessorato regionale, e cioè l’articolo 21 della legge regionale numero cinque del 2009 in materia di esternalizzazione del servizio sulla nota richiesta dell’Asp di Trapani il 18 luglio 2024, rispetto alla quale peraltro anche il richiamo al buon andamento dell’amministrazione assume una connotazione bizzarra in presenza dell’inerzia regionale”.
Iacolino e il silenzio
Il direttore della pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, che aveva dapprima un buon rapporto lavorativo con Croce, secondo il manager dell'Asp avrebbe un profilo di illegittimità nella istruzione e sottoscrizione della “proposta di avvio procedimento finalizzato alla dichiarazione di decadenza del Direttore Generale”.
Questo, evidenzia Croce, in relazione alla pec inviata il 18 luglio 2024, trasmessa all’indirizzo istituzionale, di cui ancora oggi non si ha notizia di eventuali atti di assegnazione ad altro uļ¬cio e delle eventuali annotazioni in calce alla nota.
Cosa è successo a quella pec? Tecnicamente succede questo: il responsabile è colui che non l’ha assegnata ad altro dipartimento, e tale resta fino a quando non c’è l’assegnazione. Ma questo ha comportato l’ impossibilità per l’Azienda di assicurare la gestione dell’emergenza insorta e segnalata.
La pec, l’atto ufficiale, i silenzi
Quella del 18 luglio 2024 non è una pec che Croce invia alla Pianificazione strategica in via informale ma costituisce un documento ufficiale, con data e numero di protocollo certi. Il fine era quello di attivare subito procedure per lo snellimento degli arretrati dei referti. A Croce viene rimproverato di non averlo poi segnalato ulteriormente, cosa che il Dg dice di non essere vera.
Con quella pec Croce chiedeva sostanzialmente di esternalizzare il servizio per “garantire, in tempi brevi e celeri, una adeguata ed eļ¬ciente risposta sanitaria a tutti i pazienti”. Nella controdeduzione Croce domanda: “Che cosa la burocrazia regionale e l’esercente la funzione di indirizzo politico, cioèl’assessore pro-tempore destinataria, non avrebbe colto, il 18 luglio 2024, all’atto della ricezione e della conseguente lettura - nero su bianco e a chiare lettere - dell’esistenza di 3.000 (tremila) pazienti che attendevano l’esito di un esame istologico che avrebbe decretato il futuro della propria vita, tra la necessità di dover aļ¬rontare la diļ¬cile cura della principale causa di mortalità in Italia e l’auspicata serenità di poter continuare normalmente la propria esistenza?”.
Cosa è mancato
L’Asp di Trapani si sarebbe aspettata di ricevere all’indomani del 18 luglio 2024, non silenzio ma anche una tempestiva risposta sulla richiesta di autorizzazione per espletare il concorso per il reclutamento del nuovo direttore di Anatomia Patologica. Si legge: “La “scarsa reattività” dell’Assessorato regionale della Salute alle richieste sistematicamente trasmesse dall’Azienda sanitaria provinciale di Trapani è altresì desumibile da un’altra significativa vicenda. È noto, infatti, che a decorrere dal 1° novembre 2024 il Direttore dell’Uoc Anatomia Patologica dott. Domenico Messina è andato in quiescenza per il compimento del settantesimo anno di età. Occorreva, quindi, avviare con tempestività le procedure per l’individuazione di un sostituto, anche tenendo conto della già emersa situazione di emergenza in cui versava la struttura. La prima azione che il sottoscritto si è premurato di adottare è stata la pubblicazione, il 5 novembre 2024, di un “Avviso interno per il conferimento incarico. La procedura, proseguita con l’acquisizione delle candidature e l’acquisizione del parere del Direttore del Dipartimento Oncologico e del Direttore sanitario, ha confermato nell’incarico di sostituzione il Dirigente medico, dott.ssa Laura Miceli, che già il dott. Messina con comunicazione del 30 ottobre 2024 aveva individuato quale vicario”. Per Croce c’è stata prontezza dell’Asp Trapani, il 7 marzo 2025, nella “Indizione procedura di selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento incarico quinquennale rinnovabile per Direttore di struttura complessa Anatomia patologica P.O. di Trapani”.
Assessorato regionale e nomine dei Direttori
Per Croce c’è stata una deficienza organizzativa provocata dall’Amministrazione regionale a danno dell’Asp di Trapani. Indica che i Commissari straordinari sono autorizzati al “mantenimento” in carica dei Direttori sanitari e dei Direttori amministrativi uscenti fino al completamento delle istruttorie finalizzate alla nomina dei Direttori generali.
Non è stato mai sollecitato nella qualità di Commissario Croce a nominare altre figure prima che venisse lui stesso indicato Direttore generale. Nomine, del Direttore sanitario e del Direttore amministrativo, che sono state autorizzate il 2 luglio 2024. Ma a seguire ci furono due lettere dell’Assessorato regionale datate 12 luglio 2024 e 9 agosto 2024, con cui si invitava i Direttori generali contrattualizzati a concludere le procedure di nomina entro la data del 2 settembre 2024.
L’allarme sociale
Il Dg parla di circostanze assolutamente false che hanno portato all’avvio del procedimento di decadenza, laddove si insiste sulla circostanza secondo cui l’Asp Trapani avrebbe fornito risposte rassicuranti “a loro volta foriere di allarme
sociale nella popolazione, ai parlamentari nazionali che nei mesi di dicembre 2024, gennaio 2025 e febbraio 2025 hanno formulato apposite interrogazioni”.
Smonta anche questo assunto Croce: “Non vi è MAI stata una corrispondenza e tantomeno un dialogo diretto tra l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e il Parlamento nazionale e/o il Ministero della Salute. Le risposte a detti organi superiori venivano sempre trasmesse dall’Asp Trapani all’Assessorato regionale della Salute che le collazionava e inviava agli organi nazionali. Se, quindi, sono state fornite “risposte rassicuranti” è l’Assessorato regionale della Salute
chiamato a rispondere direttamente di quanto arbitrariamente comunicato, anche a fronte della documentale diļ¬ormità delle informazioni fornite dall’Asp di Trapani all’Assessorato. In secondo luogo, perché emerge dagli atti che all’interrogazione parlamentare dell’on. Rita Dalla Chiesa l’Assessorato regionale della Salute ha ingiustificatamente fornito risposta a distanza di mesi da quando aveva ricevuto la richiesta ministeriale, che peraltro recava il termine perentorio di giorni 15 per rispondervi, e nonostante invece Asp Trapani avesse tempestivamente
(e più di una volta) fornito all’Assessorato tutti i necessari elementi”.
Pantelleria e il suo equivoco
Più volte la Regione ha rimproverato a Croce di avere detto che tutta la refertazione sarebbe stata eseguita entro il termine di gennaio 2025. Si è giocato su data, luogo, emergenza, equivoco.
L’ASP aveva scritto all’allora assessora Giovanna Volo, sempre con atto ufficiale, che presumibilmente entro il mese di gennaio 2025 la refertazione di Pantelleria sarebbe stata eseguita. Croce nelle controdeduzioni dice: “l’Assessorato regionale della Salute HA MODIFICATO, ALTERANDOLO, il contenuto della risposta fornita da Asp Trapani, dichiaratamente ed esclusivamente rivolta allo smaltimento dell’arretrato sull’isola di Pantelleria entro il mese di gennaio 2025 (come poi peraltro è eļ¬ettivamente avvenuto), assicurando che lo smaltimento di tutti i referti di tutti i Presidi ospedalieri dell’Azienda trapanese (che, come è noto, sono ben sette) sarebbe stato ultimato entro il medesimo mese di gennaio 2025”.
L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani non avrebbe quindi mai comunicato di essere intenzionata né di essere in grado di mantenere quel tipo di impegno.