Oggi è il 9 maggio. È la Giornata dell’Europa. Ma oggi, più che mai, è anche il giorno in cui dobbiamo scegliere se restare in silenzio o prendere la parola.
Per questo, Tp24 e Rmc 101 aderiscono all’iniziativa #ultimogiornodigaza con articoli, trasmissioni e approfondimenti. E con una poesia. Una poesia che oggi, in tutto il mondo, diventa manifesto di resistenza e memoria.
È una poesia scritta da Refaat Alareer, poeta, insegnante, intellettuale palestinese. È stato ucciso in un raid israeliano a Gaza il 6 dicembre 2023, insieme a suo fratello, sua sorella e quattro dei loro figli. Le bombe non hanno lasciato superstiti. Ma le sue parole sì.
"Se io dovessi morire" è il titolo del testo che oggi viene condiviso da milioni di persone. E che pubblichiamo anche noi, oggi, 9 maggio, perché ci ricorda cosa significa essere umani, sotto le bombe.
Se io dovessi morire
tu devi vivere
per raccontare
la mia storia
per vendere tutte le mie cose
comprare un po’ di stoffa
e qualche filo,
per farne un aquilone
(magari bianco con una lunga coda)
in modo che un bambino,
da qualche parte a Gaza
fissando negli occhi il cielo
nell’attesa che suo padre
morto all’improvviso, senza dire addio
a nessuno
né al suo corpo
né a se stesso
veda l’aquilone, il mio
aquilone che hai fatto tu,
volare là in alto
e pensi per un attimo
che ci sia un angelo lì
a riportare amore
Se dovessi morire
che porti allora una speranza
che la mia fine sia una storia
Refaat Alareer (1979 – 2023)